“Botanical gardens are institutions holding documented collections of living plants for the purpose of scientific research, conservation, display and education” (1).
Il Rinascimento fu l’età d’oro degli orti botanici: creati per la coltivazione delle piante medicinali, chiamate “semplici”, i Giardini dei Semplici o Horti Simplicium fiorirono in tutta Italia. Furono – e sono tuttora – alveari di attività in fermento e vere e proprie scuole all’aria aperta, con l’obiettivo didattico della conoscenza, della conservazione e della divulgazione.
La Toscana è stata la culla di ben due tra i primi orti botanici d’Italia: Pisa (1543) e Firenze (1545).
Rannicchiata tra gli Appennini a metà strada tra Firenze e Pisa, attraversata dalle acque dell’Ombrone, giace la capitale italiana dell’arboricoltura: Pistoia, un paradiso per gli amanti di piante, fiori, natura e ars topiaria.
Che abbia inizio il nostro viaggio verde tra antichi erbari, piante esotiche ed alberi dal Nuovo Mondo, famosi botanici e fiori profumati!
Breve storia degli orti botanici
Gli orti botanici furono creati per la coltivazione delle piante medicinali, chiamate “semplici”. L’origine degli orti botanici risale all’antico Egitto, la Mesopotamia, la Grecia, il Messico e la Cina. Orti botanici furono coltivati dai greci, come Aristotele nel Lyceum ad Atene, e dai monaci nei monasteri durante il Medioevo.
I primi precursori degli orti botanici in Italia furono il Giardino della Minerva a Salerno, in Campania, progettato da Matteo Silvatico e l’orto botanico privato del Papa in Vaticano (XIII sec.).
Il Rinascimento in Italia fu l’epoca della riscoperta dell’antichità classica che risvegliò la curiosità per la scienza: furono questi i primi passi verso la rivoluzione scientifica di Galileo Galilei (Pisa, 1564 – Firenze, 1642), nel successivo XVII secolo.
Il Granduca Cosimo I de’ Medici (1519 – 1574) fu il più notevole promotore della botanica, della scienza, della tecnologia e dell’arte del giardino del XVI secolo. Ispirato dal modello familiare di Papa Leone X, che per primo fondò una cattedra di botanica, “lectura simplicium”, all’Università di Roma nel 1513, ebbe il merito di promuovere la fondazione dei primi orti botanici d’Italia, in Toscana.
Gli orti botanici erano veri e propri laboratori di attività, solitamente affiancati da una “spezieria” e da una “fonderia”, così come da botteghe dove gli artisti potevano dedicarsi alla copia delle piante e alle illustrazioni botaniche nei trattati dell’epoca.
Fin dall’antichità, infatti, i trattati di botanica erano arricchiti da serie di illustrazioni con obiettivi scientifici, al servizio della farmacia e della medicina. Il noto “De Materia Medica” di Dioscoride, per esempio, fu probabilmente illustrato da Crateva; il “De Naturalis Historia” di Plino il Vecchio era provvisto di schizzi. Fu tradotto a Firenze tra il 1472 e il 1474 da Cristoforo Landino e fu una delle fonti di ispirazione per il repertorio botanico di Sandro Botticelli e Leonardo da Vinci.
L’ “herbarium” (una collezione di erbe essiccate, accuratamente contrassegnate con il loro nome) conobbe un aumento durante il XVI secolo a Firenze: Luca Ghini fu un pioniere dell’ “herbarium”, seguito da Michele Merini e Andrea Cesalpino.
Nel 1583, il medico e botanico Andrea Cesalpino fu l’autore del “De Plantis Libri XVI”: si tratta di un’anteprima del metodo di classificazione botanico delle piante, ben due secoli in anticipo rispetto alla nomenclatura binomiale inventata da Carl Linnaeus, più noto semplicemente come Linneo.
I Granduchi medicei Cosimo I, Francesco I e Ferdinando I furono grandi promotori di spedizioni e appassionati collezionisti di semi, bulbi e piante provenienti da ogni angolo d’Europa e del mondo, specialmente dall’Oriente: tulipani, gladioli, fritillarie, iris, gigli e narcisi erano i fiori più amati da mostrare e da riprodurre nelle illustrazioni che corredavano i trattati botanici.
“Many marvels of nature – such are rare birds and mammals, mineral samples, exotic artifacts, and poorly known species of plants – reached Europe as gifts and continued to circulate in this form as they became customary in princely aviaries and menageries, cabinets of curiosities, and botanical gardens. The practice of giving and receiving such offerings was an integral part of early modern social, political, and scholarly culture” (2).
Nel XVI secolo, le collezioni di fiori e piante esotiche divennero un mezzo di ostentazione e uno status symbol.
Cosimo I de’ Medici coltivava il granoturco nel giardino di Villa Castello e piantò un guanabano; suo figlio Francesco I aveva un piccolo orto botanico nel cortile del Casino di San Marco, a Firenze. Niccolò Gaddi e Antonio Salviati erano proprietari di gabinetti di curiosità in Piazza Madonna degli Aldobrandini e in Borgo Pinti a Firenze, dove mettevano in mostra bizzarre speci da ogni parte del mondo, un amalgama di naturalia et mirabilia. Il francescano Francesco Malocchi era impiegato presso casa Medici come un cacciatore di curiosità.
Gli orti botanici sul podio italiano sono:
- Orto Botanico di Pisa, fondato nel 1543;
- Orto Botanico di Padova, fondato il 31 luglio 1545;
- Giardino dei Semplici di Firenze, fondato il 1 dicembre 1545.
Orto Botanico di Pisa
La Toscana fu la culla del primo orto botanico d’Italia, nonché il più antico del mondo: Pisa. Fondato nel 1543 dal medico e botanico Luca Ghini da Imola (1490 – 1556), fu promosso dal Duca Cosimo I de’ Medici.
Inizialmente situato all’Arsenale Mediceo, fu trasferito nel 1563 e successivamente nel 1591 nella sede odierna di Piazza dei Miracoli, tra Via Santa Maria e Via Roma.
Ampliato nel corso dei secoli, oggi si diffonde lungo tre ettari e vanta piante dai cinque continenti. I lavori per la costruzione furono completati da Lorenzo Mazzanga e dal fiammingo Joseph Goedenhuitze (conosciuto come Giuseppe Casabona) nel 1595. Nel XVII secolo, venne istituita una bottega presso l’orto, destinata all’illustrazione botanica. Uno degli artisti più famosi che si formò presso la bottega fu Jacopo Ligozzi.
L’orto botanico fu diviso in quattro settori: il quadrato per la terra, il cerchio per il cielo, il triangolo per il fuoco, le cisterne per l’acqua. Le diverse piante vennero suddivise in otto aiuole di forma quadrata, divise in piccole sezioni geometriche correlate simmetricamente tra loro attorno ad otto fontane.
Nel XIX secolo, il progetto originale fu modificato, adottando una forma più funzionale promossa dai botanici moderni come Darwin, Linneo e Tournefort.
Luca Ghini fu la figura trainante dell’orto botanico di Pisa: introdusse la colocasia dal Sud-Est asiatico e la styrax, che ricevette da Creta, all’epoca dominio della Repubblica di Venezia.
Il Giardino dei Semplici di Firenze
Fondato da Luca Ghini il 1 dicembre 1545, promosso dal Duca Cosimo I de’ Medici, il Giardino dei Semplici fu costruito su un terreno del monastero domenicano di San Cafaggio dall’architetto Niccolò Pericoli il Tribolo.
Il progetto originale di forma ottogonale aveva il suo perno attorno alla vasca d’acqua centrale, anch’essa di forma ottogonale.
Nel 1718, il direttore deI Giardino dei Semplici fu Pier Antonio Micheli, il fondatore della Società Botanica Fiorentina e il progatonista della rinnovata età dell’oro dell’orto botanico. Nel 1783, la Società Botanica Fiorentina fu incorporata nell’Accademia dei Georgofili, istituita a Firenze nel 1753.
Il Giardino dei Semplici si articola in varie aeree tematiche: piante medicinali toscane e orientali, ortensie, felci, palme, piante edibili, piante velenose, piante ornamentali, piante mesofile, gymnosperme, querce, querce da sughero, zelkova crenata.
Comprende inoltre un giardino segreto, un giardino all’italiana, un giardino giapponese e una piccola serra costruita nel XIX secolo da Teodoro Caruel. Il tasso di Micheli è l’albero più antico dell’Orto Botanico: fu piantato da Pier Antonio Micheli nel 1720.
Pistoia città verde e regina dell’arboricoltura
La posizione strategica e il clima temperato sono le chiavi del successo di Pistoia fin dal XIX secolo, quando la tradizione dell’arboricoltura ebbe inizio.
Pistoia in numeri: 90.000 abitanti, 42 km da Firenze e ben 2000 aziende specializzate in arboricoltura! Se viaggiate in maccina da Pisa a Firenze, impossibile non notare dall’autostrada una fila lussureggiante di alberi topiati, cespugli a spirale, piante geometriche, tassi e allori a forma di animali. Ecco il biglietto da visita verde di Pistoia, città dall’animo green!
L’ars topiaria ha origini antiche: di derivazione orientale, non fu solo il principio cardine dei giardini romani, ma un filo costante lungo la storia del giardino italiano, presente infatti nel Medioevo, nel Rinascimento e in epoca barocca. Gli antichi romani potevano alberi e cespugli in forma di animali, figure umane, busti e statue oppure in lettere dell’alfabeto. La parola “topiarium”, infatti, significa giardino artificiale; deriva da “topion”, che significa campagna. “Topiarius” era chiamato il giardiniere.
Credits: www.viaggi.corriere.it
Pistoia offre un ampio elenco di vivai. Scegliete il vostro preferito e non perdetevi il centro storico di Pistoia con i suoi interessanti monumenti: la Cattedrale San Zeno con la facciata decorata da Andrea della Robbia, il Campanile, il Battistero con il pulpito di Giovanni Pisano, il Museo Marino Marini e il Museo del Tessuto.
Ecco una lista dei vivai di Pistoia in ordine alfabetico:
GIORGIO TESI GROUP
Con 500 ettari di produzione e 362 di campi aperti, sono una delle aziende leader nella produzione di piante ornamentali, topiaria, rose, ulivi, agrumi, alberi da frutto, piante rampicanti, perenni ed erbe aromatiche in tutta l’Europa. Esportano in 60 paesi e il loro motto è: “Il futuro è verde”.
INNOCENTI MANGONI VIVAI
1500 varietà di piante, 320 ettari, 3 generazioni: ecco i numeri del vivaio, specializzato in architettura del paesaggio e garden centre. 933 varietà di cespugli, 66 varietà di palme, 159 varietà di conifere, 96 varietà di alberi da frutto… dal 1950!
ROSE BARNI
Rose Barni è un’azienda di vivaisti dal 1882. Innamoratevi della qualità eccellente delle loro rose: cespugli rifiorenti, a mazzi, a grandi fiori, rampicanti ma anche piante e arbusti, magnolie, ortensie, erbacee perenni e salvie ornamentali. Rose Barni è specializzato nella moltiplicazione e commercializzazione di rose antiche e moderne. Di sua creazione le rose “Le Farfalle” e “Le Toscane”.
PIANTE MATI
MATI 1909 da 4 generazioni è sinonimo di eccellenza nella produzione vivaistica di piante ornamentali, anche di grandi dimensioni, nella progettazione e realizzazione di piccoli e grandi giardini, nella promozione della cultura del verde e del food agrituristico toscano. Nel 2012, Piante Mati ha fondato l’Accademia Italiana del Giardino che offre corsi, seminari e laboratori per amatori e professionisti.
VANNUCCI PIANTE
Vannucci Piante iniziò la sua attività nel 1938. Oggi offre 3000 varietà di piante e i suoi vivai sono progettati per ridurre al minimo l’impatto ambientale e l’utilizzo delle risorse naturali. Si occupano di molti progetti: il Pistoia Nursery Campus, dove gli studenti e i professionisti possono esercitarsi e studiare tutti gli aspetti dell’industria del verde, e il Nursery Park, progettato e costruito da Vannucci Piante, promoter di un approccio eco-sostenibile. Sono inoltre fornitori per la creazione e la manutenzione dei giardini reali di Buckingham Palace a Londra e della Corte Reale del Re di Giordania ad Amman. Il loro motto è: “Più piante, più vita!”
VIVAI CAPECCHI
La Boutique del Verde è il soprannome di questo vivaio che fornisce alberi per garden centre (piccoli e maneggevoli, con foliage compatto e naturale); alberi ad effetto istantaneo; alberi da frutto; alberi nani da frutto; arbusti sempreverdi o decidui; topiaria, bonsai italiani e giapponesi; una collezione di aceri giapponesi; una collezione di Bambusa e Fargesia; una collezione di Cornus; palme e viti.
VIVAI MGF
Offrono un’ampia varietà di piante: piante ad alto fusto, piante da siepi, conifere, piante fiorite e da interno. L’ars topiaria è il cardine del vivaio. La società MGF Garden fornisce servizi di garden design e di manutenzione. Il loro catalogo è molto utile, specialmente per coloro che vogliono arricchire la propria conoscenza circa l’arboricoltura: ci si può infatti addentrare tra i vari profili botanici e scoprire segreti e caratteristiche di acacie, aceri, gelsi e ginepri.
ZELARI PIANTE
Visitato dalla Principessa Grace e il Principe Ranieri di Monaco, il vivaio Zelari Piante offre dal 1953 ars topiaria, spalliere, bonsai giapponesi, alberetti e mediterranee.
Credits: www.pinterest.it
Visite guidate verdi tra Firenze, Pisa e Pistoia
Siete degli appassionati di orti botanici e vivai? Anch’io!
Visitate la sezione online dedicata alle mie visite guidate ai giardini di Firenze e ai giardini di Toscana e contattatemi per una visita guidata green su misura! Sarò lieta di personalizzare i miei garden guided tours a Firenze, Pisa e Pistoia per voi.
Note:
www.bgci.org/about/about-botanic-garden
Tchikine, Anatole, “Gardens of Renaissance Europe and Islamic Empires”
Bibliografia:
APGI, Touring Club Italiano, “L’Italia dei giardini. Viaggio attraverso la bellezza tra natura e artificio”. (Lavis: L.E.G.O., 2017).
Clauser M., Di Fazio L., Grigioni A., Luzzi P., “Orto botanico di Firenze” (Signa, Firenze: NOVA Arti Grafiche, 2008).
Links utili:
http://www.capecchivivai.it
https://www.giorgiotesigroup.it
https://www.innocentiemangonipiante.it
https://www.msn.unifi.it/vp-244-orto-botanico.html
http://www.ortobotanicoitalia.it/
https://www.ortomuseobot.sma.unipi.it/
https://www.piantemati.com/
https://www.rosebarni.it/
http://www.vannuccipiante.it/
https://www.vivaiopistoia.it
https://www.zelari.it/it/zelaripiante.asp